Il Made in Italy targato Franco Montanelli

È un dialogo a tutto tondo quello che Franco Montanelli sin dagli anni Sessanta tiene con le più importanti realtà tessili del nostro Paese, uno sguardo illuminato e sapiente che recupera i valori dell’artigianalità legata alla tradizione e li ripropone al presente attraverso il racconto di una grande storia italiana.

Dalla materia prima alla sua lavorazione, dalla tessitura alla confezione e alla produzione di accessori, Franco Montanelli segue con passione lo straordinario tracciato dell’atlante Made in Italy che ricrea una silhouette territoriale, storica e culturale propria del Bel Paese, da Est ad Ovest, dal Nord al Sud, tra le “vie della lana” degli storici lanifici del biellese, in Piemonte, tra cui gli eccellenti Ermenegildo Zegna, Zegna Baruffa, Loro Piana, Barberis Vitale Canonico, alle vie italiane della seta che in Lombardia hanno reso Como la città per eccellenza della produzione e della lavorazione seriche, proseguendo sotto l’arco Alpino tra insenature naturali e distese pianeggianti fino in Veneto, dove sorgono importantissime manifatture per la lavorazione del cotone, con il Cotonificio Albini e Tessitura Monti.

Un percorso ricco di storia, cultura e tradizione artigianale che prosegue nei migliori laboratori sartoriali situati nel Centro Italia, tra Toscana, Umbria e Marche,  e a sud fino alla Campania, con la pura sartoria partenopea di Napoli, e alla Puglia.

Vi erano sarti a Milano che erano collezionisti: ora è una professione quasi scomparsa, sostituita dalla confezione realizzata a macchina. L’inevitabile evoluzione della ricerca della produttività è stata una perdita. I sarti migliori avevano una sensibilità artistica, spesso erano collezionisti, come per esempio Italo Magliano. Era un piacere andare a provare il vestito; mentre veniva cucito, si parlava d’arte.

Giuseppe Panza, da “Ricordi di un collezionista”

Tessuti